Ancona e la Riviera del Conero

Maurizio
Ancona e la Riviera del Conero

Visite turistiche

Luogo unico in Italia con le caratteristiche coloratissime grotte scavate sulla falesia.
Grotte del Passetto
Luogo unico in Italia con le caratteristiche coloratissime grotte scavate sulla falesia.
Il Museo archeologico nazionale delle Marche si trova ad Ancona, all'interno del cinquecentesco palazzo Ferretti. Documenta in modo pressoché completo la preistoria e la protostoria del territorio marchigiano; comprende ricche collezioni relative alla civiltà greca, romana e a quella dei Galli Senoni. I reperti relativi alla civiltà picena formano la più completa raccolta esistente; per la ricchezza delle sue collezioni il museo è uno dei più importanti musei archeologici d'Italia.
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National Archaeological Museum of the Marche Region
6 Via Gabriele Ferretti
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Il Museo archeologico nazionale delle Marche si trova ad Ancona, all'interno del cinquecentesco palazzo Ferretti. Documenta in modo pressoché completo la preistoria e la protostoria del territorio marchigiano; comprende ricche collezioni relative alla civiltà greca, romana e a quella dei Galli Senoni. I reperti relativi alla civiltà picena formano la più completa raccolta esistente; per la ricchezza delle sue collezioni il museo è uno dei più importanti musei archeologici d'Italia.
La Pinacoteca è intitolata al pittore anconetano Francesco Podesti (1800-1895), che ne promosse l'istituzione fra il 1880 e il 1888 donando numerose sue opere, principalmente cartoni e bozzetti; ad esse si aggiunsero opere provenienti da chiese, fondi comunali, depositi e doni di privati. La collezione una delle più importanti delle Marche, vanta capolavori assoluti fra i quali sono da citare la stupenda “Pala Gozzi” di Tiziano Vecellio, prima opera autografa del maestro veneziano, la “Madonna con Bambino” di Carlo Crivelli, la “Sacra Conversazione”, detta anche “Pala dell’Alabarda”, di Lorenzo Lotto, e opere di Olivuccio di Ceccarello, Sebastiano Del Piombo, Andrea Lilli, il Guercino, Carlo Maratti, Francesco Podesti e molti altri. Il Museo ospita anche una importante collezione di arte moderna con opere di Anselmo Bucci, Corrado Cagli, Edgardo Mannucci, Piero Dorazio, Maria Lai, Ivo Pannaggi, Umberto Peschi, Valeriano Trubbiani, Enzo Cucchi e altri artisti legati in gran parte alla storia del prestigioso Premio Marche. Nel nuovo allestimento è inoltre presente una sezione dedicata a mostre temporanee di artisti contemporanei. Grazie al recupero di Palazzo Bonomini e all'adeguamento strutturale di Palazzo Bosdari è stato possibile superare le barriere architettoniche rendendo il museo accessibile a tutti.
Pinacoteca civica "Francesco Podesti"
17 Vicolo Foschi
La Pinacoteca è intitolata al pittore anconetano Francesco Podesti (1800-1895), che ne promosse l'istituzione fra il 1880 e il 1888 donando numerose sue opere, principalmente cartoni e bozzetti; ad esse si aggiunsero opere provenienti da chiese, fondi comunali, depositi e doni di privati. La collezione una delle più importanti delle Marche, vanta capolavori assoluti fra i quali sono da citare la stupenda “Pala Gozzi” di Tiziano Vecellio, prima opera autografa del maestro veneziano, la “Madonna con Bambino” di Carlo Crivelli, la “Sacra Conversazione”, detta anche “Pala dell’Alabarda”, di Lorenzo Lotto, e opere di Olivuccio di Ceccarello, Sebastiano Del Piombo, Andrea Lilli, il Guercino, Carlo Maratti, Francesco Podesti e molti altri. Il Museo ospita anche una importante collezione di arte moderna con opere di Anselmo Bucci, Corrado Cagli, Edgardo Mannucci, Piero Dorazio, Maria Lai, Ivo Pannaggi, Umberto Peschi, Valeriano Trubbiani, Enzo Cucchi e altri artisti legati in gran parte alla storia del prestigioso Premio Marche. Nel nuovo allestimento è inoltre presente una sezione dedicata a mostre temporanee di artisti contemporanei. Grazie al recupero di Palazzo Bonomini e all'adeguamento strutturale di Palazzo Bosdari è stato possibile superare le barriere architettoniche rendendo il museo accessibile a tutti.
Fra le opere più interessanti conservate si ricordano: reliquiario di Santo Stefano, legato alla remota origine della fede cristiana in Ancona; rarissimo telo bizantino istoriato dell'XI secolo, che avvolgeva il corpo di San Ciriaco; sarcofago romano di Flavio Gorgonio (IV sec.); sarcofago di San Dasio; serie di plutei medievali istoriati provenienti dal Duomo; dipinti di Olivuccio di Ciccarello, esponente principale della Scuola di Ancona, che fiorì in città a fine Trecento; sarcofago del Beato Gabriele Ferretti, di fine arte rinascimentale; resti di importanti chiese anconetane andate distrutte dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale; portale della Chiesa romanica di San Pietro; tre icone tardo-bizantine di scuola italo-cretese provenienti dall'iconostasi della distrutta Chiesa ortodossa di Sant'Anna dei Greci: Madonna col Bambino; Madonna col Bambino e Sant'Anna; San Nicola di Mira. Gli arazzi di Rubens Una serie di 4 imponenti arazzi, eseguiti su cartoni di Pieter Paul Rubens, vennero realizzati fra il 1632 e il 1650 circa dalla manifattura di Bruxelles per la Confraternita del Santissimo Sacramento e conservati originariamente nella loro chiesa. Essi raffigurano i principali eventi religiosi e venivano esposti per pochi giorni l'anno in relazione alla liturgia e ciò è alla base della vivezza dei colori e del loro stato di conservazione, eccezionale per dei tessuti così antichi; Natività L'istituzione dell'Eucaristia Resurrezione di Cristo Assunzione di Maria
Museo Diocesano
9 Piazzale del Duomo
Fra le opere più interessanti conservate si ricordano: reliquiario di Santo Stefano, legato alla remota origine della fede cristiana in Ancona; rarissimo telo bizantino istoriato dell'XI secolo, che avvolgeva il corpo di San Ciriaco; sarcofago romano di Flavio Gorgonio (IV sec.); sarcofago di San Dasio; serie di plutei medievali istoriati provenienti dal Duomo; dipinti di Olivuccio di Ciccarello, esponente principale della Scuola di Ancona, che fiorì in città a fine Trecento; sarcofago del Beato Gabriele Ferretti, di fine arte rinascimentale; resti di importanti chiese anconetane andate distrutte dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale; portale della Chiesa romanica di San Pietro; tre icone tardo-bizantine di scuola italo-cretese provenienti dall'iconostasi della distrutta Chiesa ortodossa di Sant'Anna dei Greci: Madonna col Bambino; Madonna col Bambino e Sant'Anna; San Nicola di Mira. Gli arazzi di Rubens Una serie di 4 imponenti arazzi, eseguiti su cartoni di Pieter Paul Rubens, vennero realizzati fra il 1632 e il 1650 circa dalla manifattura di Bruxelles per la Confraternita del Santissimo Sacramento e conservati originariamente nella loro chiesa. Essi raffigurano i principali eventi religiosi e venivano esposti per pochi giorni l'anno in relazione alla liturgia e ciò è alla base della vivezza dei colori e del loro stato di conservazione, eccezionale per dei tessuti così antichi; Natività L'istituzione dell'Eucaristia Resurrezione di Cristo Assunzione di Maria
UNA BAIA INCASTONATA NEL VERDE DEL PARCO DEL CONERO Portonovo, immersa nel verde del Parco del Conero, famosa per la natura incontaminata e la bellezza delle sue spiagge. Portonovo è una baia completamente immersa nel verde del Parco del Conero incastonata nella solida roccia del monte e ricoperta dal verde della tipica vegetazione locale. Su tutte le spiagge della zona sventola la Bandiera Blu, per la grande qualità e pulizia del mare. Da non perdere: MOSCIOLI LAGHETTI DI PORTONOVO CHIESA DI SANTA MARIA DI PORTONOVO Prevalentemente in ghiaia e sassi, si alternano tratti di spiaggia libera e tratti attrezzati. Sulla costa sorgono poi numerosi ristoranti tipici che apparecchiano i tavoli direttamete in spiaggia, volete mettere il piacere di gustare dell'ottimo pesce in uno scenario unico. A proposito di gastronomia nella zona dovete provare assolutamente i "moscioli", le cozze selvatiche del Conero. Le spiagge sono poi abbracciate da una fitta vegetazione di boschi attraversata da sentieri perfettamente segnalati in cui potete inoltravi per andare ad esplorare le peculiarità della baia. Potete visitare la settecentesca Torre Clementina costruita sulla punta della baia a gomito a difesa della pirateria, in seguito divenuta luogo di ospitalità per letterati e poeti come Gabriele D'Annunzio o potete fare una passeggiata fino ai due laghetti naturali il Lago Profondo e il Lago Grande. Se invece siete alla ricerca di un po' di pace e meditazione non potete mancare la millenaria Chiesetta di Santa Maria di Portonovo, citata persino da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, un piccolo gioiello di architettura romanica che vi lascerà sorpesi per la sua incredibile bellezza. Senza dimenticare comunque il Fortino Napoleonico (visitabile solo fronte Mare), risalente ai primi dell'800 ed ora adibito ad hotel, costruito quasi interamente in roccia bianca tipica del Monte Conero.
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Portonovo
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UNA BAIA INCASTONATA NEL VERDE DEL PARCO DEL CONERO Portonovo, immersa nel verde del Parco del Conero, famosa per la natura incontaminata e la bellezza delle sue spiagge. Portonovo è una baia completamente immersa nel verde del Parco del Conero incastonata nella solida roccia del monte e ricoperta dal verde della tipica vegetazione locale. Su tutte le spiagge della zona sventola la Bandiera Blu, per la grande qualità e pulizia del mare. Da non perdere: MOSCIOLI LAGHETTI DI PORTONOVO CHIESA DI SANTA MARIA DI PORTONOVO Prevalentemente in ghiaia e sassi, si alternano tratti di spiaggia libera e tratti attrezzati. Sulla costa sorgono poi numerosi ristoranti tipici che apparecchiano i tavoli direttamete in spiaggia, volete mettere il piacere di gustare dell'ottimo pesce in uno scenario unico. A proposito di gastronomia nella zona dovete provare assolutamente i "moscioli", le cozze selvatiche del Conero. Le spiagge sono poi abbracciate da una fitta vegetazione di boschi attraversata da sentieri perfettamente segnalati in cui potete inoltravi per andare ad esplorare le peculiarità della baia. Potete visitare la settecentesca Torre Clementina costruita sulla punta della baia a gomito a difesa della pirateria, in seguito divenuta luogo di ospitalità per letterati e poeti come Gabriele D'Annunzio o potete fare una passeggiata fino ai due laghetti naturali il Lago Profondo e il Lago Grande. Se invece siete alla ricerca di un po' di pace e meditazione non potete mancare la millenaria Chiesetta di Santa Maria di Portonovo, citata persino da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, un piccolo gioiello di architettura romanica che vi lascerà sorpesi per la sua incredibile bellezza. Senza dimenticare comunque il Fortino Napoleonico (visitabile solo fronte Mare), risalente ai primi dell'800 ed ora adibito ad hotel, costruito quasi interamente in roccia bianca tipica del Monte Conero.